In tutti i paesi avanzati le grandi città e le aree metropolitane rappresentano le zone più dinamiche, dove le società si confrontano con le sfide più stimolanti, ma nello stesso tempo sono anche i territori in cui le risposte adeguate a queste sfide sono più carentiDa questo punto di vista, i compiti delle pubbliche amministrazioni locali sono enormi, poiché le trasformazioni economiche sono velocissime e i rischi di mancate risposte, soprattutto sulle questioni ambientali e sociali, sono altrettanto elevati.
Di questi problemi si è parlato al convegno internazionale “Governance for metropolitan sustainability” organizzato dall’Ocse, l’organizzazione mondiale per la Cooperazione e lo sviluppo economico, che si è svolto a Montreal nell’ottobre scorso.
Al convegno a discutere con importanti rappresentati della politica mondiale, tra cui John Godfrey, ministro delle infrastrutture del Canada, Lise Bergh, segretario di Stato per la democrazia e Affari metropolitani della Svezia, Hans Pluckel, presidente della regioni del Randstad che comprende le città di Amsterdam, Rotterdam, L’Aia e Utrecht erano presenti anche Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano, Alberto Mattioli, vicepresidente e Luigi Vimercati assessore provinciale allo Sviluppo economico.
Penati e Mattioli insieme a Gerald trambley sindaco di Montreal (a destra) e il suo assistenteL’occasione è stata importante per capire come le più importanti città del mondo hanno scelto la strada del cambiamento e quali difficoltà sarà necessario affrontare nell’ottica dell’istituzione della città metropolitana milanese con chi ha già affrontato in passato una situazione simile, come David Miller, sindaco e presidente dell’area metropolitana di Toronto istituita nel 1997 e Gerald Trambley, sindaco e presidente dell’area metropolitana di Montreal istituita nel 2001.
A Montreal si è parlato quindi anche della Provincia di Milano e, nel suo intervento, Penati ha voluto sottolineare il fatto che anche i cittadini di quest’area hanno la consapevolezza che la loro “città regione” dovrà affrontare una nuova sfida.
Per il presidente Penati “solo una profonda modifica istituzionale sarà in grado di adeguare la governance dell’area metropolitana ai problemi posti dal rilancio produttivo di una area vasta e complessa come la nostra e di connettere le politiche di welfare con quelle dello sviluppo economico per cogliere gli obiettivi di coesione sociale”.
“Sono dell’opinione – ha sostenuto Penati - che la Città metropolitana sarà la scelta più efficace per dare una risposta a tutti i problemi di larga scala dei cittadini e delle imprese, la cui soluzione può essere trovata solo con politiche di ampio respiro. Problemi che incidono in modo significativo sulla vita di tutti e che vanno dal sistema delle grandi infrastrutture, alla formazione universitaria e ai sui legami con il sistema produttivo, fino alla razionalizzazione e al potenziamento dei servizi alla popolazione quali la sanità, il lavoro e i servizi sociali”.