Combattere la dispersione e favorire l'integrazione di ragazze e ragazzi immigrati nelle scuole superioriÈ il tempo della scuola: c’è una prospettiva di tipo “civile”, che affida alla scuola la formazione della coscienza, della razionalità di base, della capacità critica, della partecipazione a valori condivisi e insieme della tolleranza verso “l’altro” e “il diverso”.
Di fronte al disgregarsi della coscienza civile e del tessuto sociale, di fronte all’imperversare del più miope egoismo, di fronte alla subalternità ai modelli televisivi e pubblicitari, di fronte alla violenza gratuita e allo spicciolo edonismo, si propone alla scuola un compito educativo essenziale per la stessa tenuta della vita quotidiana; vi si scorge il luogo determinante per il rilancio dei valori fondamentali che sostengono la coesione sociale (dalla solidarietà alla tolleranza, fino alla stessa identità nazionale”).
Nei nuovi scenari dell’immigrazione e di un tessuto sociale che si sta trasformando, questa funzione civile ed educativa della scuola si proietta in una doppia direzione: verso i giovani “autoctoni”, per condurli ad un incontro con la diversità culturale rappresentata dagli immigrati, e verso questi ultimi per dar luogo ad un rapporto non traumatico, ad un’integrazione positiva, tra le loro radici e la cultura dei paesi che li accolgono, cioè quella che viene chiamata integrazione interculturale.
In questa ottica l’assessorato all’Istruzione della Provincia di Milano ha predisposto, in collaborazione con il Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo, un progetto sperimentale di integrazione attraverso l’apprendimento e rinforzo della lingua italiana (come seconda lingua) e di altre materie quali la matematica e l’inglese, al fine di contrastare i fenomeni di insuccesso scolastico e dispersione e di riconoscere anche a chi viene da altri paesi pari opportunità di formazione.
Gli interventi riguardano principalmente l’orientamento nella fase di transizione dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado e l’inserimento nei percorsi formativi dei ragazzi che arrivano in Italia dopo i quattordici anni.
Sperimentalmente si attiveranno laboratori MAT (Moduli di Accoglienza Temporanea), attraverso moduli full-time adeguati alle esigenze degli studenti stranieri degli istituti secondari di secondo grado, siano essi neoarrivati o inseriti nella scuola da un tempo limitato e che comunque non li separeranno dalla classe di appartenenza, in quanto l’integrazione reale avverrà attraverso il contatto quotidiano.
Questa sperimentazione viene avviata dall’Amministrazione provinciale in almeno 5 istituti milanesi e 6 scuole de territorio provinciale dove maggiormente si rileva la presenza di ragazzi provenienti da altri paesi per poi, successivamente, allargarla, nei prossimi anni, a tutte le scuole della provincia, in quanto il fenomeno dell’immigrazione, volenti o nolenti, è destinato ad aumentare in modo consistente.
Compito di tutte le istituzioni dovrebbe essere quello di avviare da subito un programma inter-istituzionale di integrazione interculturale, pena il fatto che se non ci sarà un intervento adeguato, la situazione rischierà di scoppiarci letteralmente tra le mani. Il caso delle banlieues francesi è lì a dimostrarlo.
Per saperne di più» Assessore Giansandro Barzaghi