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Dell'esistenza di Bosco, paesino a pochi chilometri da Perugia, fino a dieci anni fa era a conoscenza solo chi si trovava a percorrere la superstrada che collega il capoluogo umbro a Cesena, attraversando il centro Italia parallelamente all'Autostrada del Sole. A Bosco, Giovanni Bovini era nato e cresciuto facendo lavori di ogni tipo: troppo ambizioso per occuparsi del distributore di benzina dei genitori, aveva aperto una palestra di judo (sport di cui ? stato campione italiano) per poi passare a lavorare come stampatore nella tipografia della Buitoni. L'acquisto di una macchina per la stampa, rimessa in sesto e sistemata provvisoriamente nella cantina di casa, segn? l'inizio di una produzione in proprio di volantini, manifesti e depliant. Il mondo dei fumetti era per? ancora lontano.

In quello stesso periodo, Sergio Cavallerin portava avanti il suo piccolo studio pubblicitario dopo brevi esperienze come disegnatore e come editore della rivista umoristica "Tratto Crack" (a cui collaboravano autori diventati poi famosi, Silver su tutti). Cavallerin era inoltre direttore editoriale della Labor Comics, casa editrice che per prima aveva tentato di riproporre i supereroi americani dopo la chiusura dell'Editoriale Corno: le vendite di quei primi o ormai introvabili albi andavano bene, ma poi l'improvvisa fuga dell'editore rese nuovamente liberi i diritti di tutti i supereroi Marvel e DC Comics. Assieme a Marco M. Lupoi, studente universitario nonch? primo e unico redattore "distaccato" della Labor, Cavallerin si propose quindi a Bovini, che decise di investire le proprie risorse su Spider Man, l'ormai noto Uomo Ragno. Una pubblicazione a basso costo, con tirature mirate, che gli editori americani accettarono con piacere pur di rimettere piede nel mercato italiano. L'albo era pronto per debuttare in edicola, ma trovare un distributore non fu affatto facile, e le vendite iniziali furono cos? basse da convincere Bovini e Cavallerin a chiudere la testata con il numero otto, stampato in pochissime copie per contenere le perdite. Oggi, a dieci anni di distanza, quell'albo ? tanto raro da essere valutato cifre astronomiche nel mercato dei collezionisti. Dopo la sua uscita, infatti, successe qualcosa.

Le vendite salirono e il distributore riconobbe alla Star Comics percentuali di guadagno tanto pi? alte da portare i conti prima in pareggio, e poi addirittura in attivo. Era il momento di varare una seconda testata. Redattore capo degli X-Men sarebbe stato, come l'Uomo Ragno, lo stesso Marco M. Lupoi, tornato in campo dopo il fallimento della Labor e testardamente convinto delle potenzialit? del prodotto. Come spesso accade nella vita, a inizi lenti e sofferti si succedono momenti di maggiore successo, che portarono alla nascita degli albi di Devil e dei Fantastici Quattro, e all'arrivo di altri giovani redattori destinati a diventare assai noti (Luca Scatasta, Massimiliano Brighel, Andrea Plazzi...). Fu poi la volta di un nuovo grande successo: progettato e diretto da Daniele Brolli e Marco M. Lupoi, Star Magazine rappresent? il primo albo antologico-informativo interamente dedicato alle produzioni made in USA.

Un altro importante tassello stava intanto per aggiungersi alla Star Comics grazie all'arrivo di un ragazzino neo-diplomato in ragioneria, nonch? grande appassionato di fumetti: Luca Loletti ha creato la grafica di tutti gli albi di supereroi della Star Comics, ? uno straordinario letterista e si ? cimentato persino come traduttore arrivando ad essere uno dei pi? conosciuti art-director del fumetto italiano.
All'alba degli anni Novanta, mentre il tormentone radiofonico degli 883 inneggiava alla prematura scomparsa dell'Uomo Ragno, Bovini decise di rendere la Star Comics una casa editrice a trecentosessanta gradi, investendo anche sulle produzioni giapponesi e italiane.
La scelta di lavorare direttamente con il Giappone, escludendo la mediazione americana a cui i fan erano abituati, segna un punto a favore delle Edizioni Star Comics, e Kappa Magazine si conferma da subito come la rivista pi? venduta in Italia. Star Comics e il suo team di redattori conosciuti come Kappa Boys, trovano in Kodansha, Shueisha, Tokuma e Chuokoronsha quattro partner d'eccezione, scegliendo per l'Italia il meglio delle loro produzioni. La qualit? dei manga targati Star Comics conquista poi Seishinsha, Shogakukan e oggi anche Enix e Kadokawa. E cos?, uno dopo l'altro, sfilano in edicola Orange Road, Video Girl Ai, Jojo, Lupin III e tanti altri manga, sino ai pi? recenti Dragon Ball, Ken il guerriero, Sailor Moon e Ranma 1/2.

Per il settore italiano, invece, nel 1991 entra a far parte dello staff della Star Comics anche Ade Capone, sceneggiatore di grande esperienza e gi? collaboratore di Rizzoli, Universo, Comic Art e Sergio Bonelli Editore. Il suo nome, comparso spesso su Zagor, arriv? cos? alle orecchie di Bovini e Cavallerin, che lo convocarono a Perugia per commissionargli una serie di made in Italy. Il personaggio proposto da Capone faceva un mestiere strano per un eroe di fumetti: il taxista. Un taxista di nome Lazarus Ledd. Il primo numero della serie usc? due anni dopo e vendette settantamila copie (cifra che solo Bonelli aveva raggiunto e superato nel campo del fumetto italiano), doppiando addirittura l'Uomo Ragno, all'epoca la miglior testata che usciva per la Star.

Salto nel tempo. Nel 1997 la Star Comics ? la terza casa editrice italiana di fumetti, dopo Bonelli e Disney, e manga come Dragon Ball, Ranma 1/2 e Ken il guerriero sono fenomeni popolari che i giornali avvicinano a Topolino o a Dylan Dog. Ai supereroi Marvel (passati alla Panini assieme a Lupoi & C.) si sono sostituiti quelli della Image, e la conduzione delle nuove testate ? affidata oggi a Paolo Livorati, studente universitario di Cuneo entrato alla Star Comics in veste di traduttore (categoria per la quale ha vinto il Premio Fumo di China nel 1996).
Oltre a tanti successi ci sono stati naturalmente anche passi falsi, chiusure inaspettate, esperimenti falliti, ma la Star Comics si ? sempre distinta per la sua volont? di lanciare preziose novit? in un mercato sin troppo statico. Un ritorno agli anni della ricerca, della sperimentazione, della libera esplorazione tra finzioni e fantasie, tra segni e sogni. E se a volte il pubblico ? mancato, la critica ha sostenuto testate come Starcom?x, Cyborg (ideata da Daniele Brolli e vincitrice del Premio Impruneta nel 1990) e Mondo Naif .

Oggi il parco testate ? ampiamente cresciuto in casa Star Comics, specie dopo l'arrivo in squadra dell'editor Dario Gulli, che inizialmente si cimenta con il fumetto americano creando le riviste STAR MAGAZINE NEW e STAR BOOK, in cui ripropone grandi successi delle pi? grandi case editrice USA come Image e Dark Horse. Dopo questa prima partenza, l'interesse si sposta sulle produzioni Italiane, e accanto a Lazaruss Ledd appaiono Jonathan Steele, di Federico Memola, nato in casa Bonelli e in seguito 'adottato' da Star Comics, Nemrod del duo Aromatico e Celoni, Khor dello studio Piccatto, Cornelio Delitti D'autore di Smocovich e Di Bernardo, il quale vanta tra le fila dei suoi creatori la presenza del grande scrittore giallista Carlo Lucarelli.

Oggi Giovanni Bovini ha iniziato ad investire in nuovi settori multimediali, in particolare musica e cinema, supportato dal prezioso Rocco Dozzini, Nello stabilimento di Bosco i processi di stampa sono coordinati da Sergio Selvi, tecnico di rara maestria, mentre Sergio Cavallerin ha creato nel frattempo lo Star Shop, per curare in prima persona la distribuzione degli albi nelle fumetterie italiane. Nonostante questa piccola favola di grandi successi, alla Star Comics sono rimasti tutti con i piedi per terra, e se qualche lettore passa da Bosco pu? ancora capitare che sia lo stesso Bovini a fargli amichevolmente da Cicerone nello stabilimento. Chi ? nato in provincia non dimentica mai le sue radici, e la linea editoriale della Star Comics vuole da sempre sottolineare questa teoria.