Valida per l'intero territorio provinciale, interesserà circa 350.000 lavoratori precari assunti con contratto non subordinatoCon il convegno che si è tenuto il 1° Marzo di quest’anno, alla cui organizzazione hanno collaborato fra gli altri la Camera di Commercio di Milano, l'Abi e l'Assofin, è iniziato un percorso che ha condotto, dopo mesi di lavoro, di proposte e di incontri, alla sottoscrizione di una Convenzione fra la Provincia, la Camera di Commercio, Consum.it (Gruppo MPS) e la Banca Popolare di Milano.
La Convenzione, valida per l'intero territorio della provinciale, interesserà circa 350.000 lavoratori atipici assunti con contratto non subordinato e aprirà loro l’accesso al credito al consumo e ai crediti personali, evitando le forche caudine delle garanzie prestate da terzi.
La firma della Convenzione è la dimostrazione tangibile di come sia possibile per un istituto di credito svolgere in modo etico e socialmente responsabile la propria specifica attività, coordinandosi con altri ed impegnandosi realmente sul territorio.
In questo senso la Provincia può essere, per le sue proprie funzioni e competenze, un interlocutore privilegiato, un soggetto con il quale confrontarsi per rendere concreta la responsabilità sociale dell'impresa, ponendosi così a garanzia dell’operare etico degli istituti di credito.
La Convenzione vuole permettere ai lavoratori assunti con contratto atipico non subordinato l’accesso al credito al consumo e ai prestiti personali, superando la condizione di "non bancabili", frutto di una anacronistica discriminazione tra lavoratori.
Il tasso di interesse applicato alle operazioni in convenzione non solo non potrà superare, per legge, il tasso soglia, ma non dovrà neppure essere superiore al tasso medio stabilito dalle autorità competenti per ciascuna categoria di operazioni.
Contenere i tassi di interesse è possibile, e BPM e MPS hanno assunto formalmente questo impegno, cosa che fa loro onore.
La misura del finanziamento non potrà essere illimitata, ma è stata stabilita una congrua soglia di 4.000 euro, elevata fino a 10.000 nel caso di acquisto di autovettura, superando gli angusti limiti previsti dalla normativa nazionale in materia di credito al consumo.Una volta restituito il finanziamento, al lavoratore sarà possibile richiederne un altro e così via. È anche questo un modo per contenere il fenomeno dell’eccessivo indebitamento delle famiglie, che va assumendo in questi ultimi anni dimensioni preoccupanti.
Il Fondo di garanzia costituito dalla Provincia e dalla Camera di Commercio interverrà, in caso d’accertato inadempimento da parte del lavoratore, per coprire il 50% della passività. È necessario infatti un impegno comune perché il credito sia erogato nel modo migliore, evitando imprudenze e disattenzioni.
A fronte della costituzione del Fondo, l'impegno di MPS e BPM è quello di erogare crediti per 20 milioni di euro. La speranza è che questo sia solo un primo passo per lo sviluppo di un mercato del credito al consumo più efficiente, trasparente ed equo.
La ferma convinzione è che la discriminazione nei confronti dei lavoratori atipici sia irrazionale e ingiusta. Irrazionale, perché esclude, per gli stessi istituti di credito, una parte sempre più importante del mercato del credito; ingiusta, perché il lavoro atipico, a prescindere dalle valutazioni politiche che ciascuno è libero di trarre, rappresenta per una larga maggioranza dei giovani lo strumento di ingresso nel mondo del lavoro. Qualunque discriminazione a danno dei lavoratori atipici appare quindi del tutto arbitraria, ed è dovere di ciascuno impegnarsi a rimuoverla.
Il tutto – modalità di erogazione, utilizzazione della garanzia ed ogni altro aspetto rigorosamente disciplinato dalla Convenzione - sarà monitorato da un organismo a appositamente costituito: il Comitato di Controllo, di cui farà parte un membro in rappresentanza di ciascuno dei soggetti aderenti alla Convenzione.
Per saperne di più:» Assessore Alberto Grancini